Presbiopia


La presbiopia, una condizione “democratica”

Questa condizione è naturale a partire dai 40 anni e si stabilizza dopo i 65 anni. Con il termine “presbiopia” si intende una ridotta capacità a vedere da vicino. Si ha quindi difficoltà a leggere un libro, digitare i numeri sul cellulare, cucire o a compiere qualsiasi azione che richiede la vista di un oggetto in posizione ravvicinata che ci appare sfuocato. (normalmente la distanza a cui si legge o si lavora da vicino è circa 40 centimetri).La causa di questa condizione visiva è fisiologica; con il passare degli anni il cristallino perde elasticità, riducendo pertanto la sua capacità di modellarsi correttamente per mettere a fuoco gli oggetti vicini. La tipica gestualità di un presbite consiste nell’allontanare l’oggetto per ricercare una messa a fuoco migliore o aumentando l’illuminazione puntata sull’oggetto.

Se pensi di essere presbite, non fare finta di niente e non costringere i tuoi occhi a lavorare con difficoltà, sottoponendoli ad inutili affaticamenti. Il primo sintomo è la difficoltà di lettura per cui i caratteri appaiono sfuocati, ossia poco leggibili. Se la difficoltà non viene corretta, possono apparire presto altri disturbi quali affaticamento visivo, mal di testa, bruciore e arrossamento degli occhi. Il problema può essere facilmente risolto rivolgendoti subito all’Ottico Optometrista e all’Oftalmologo. Ti ricordiamo che è comunque buona abitudine sottoporsi a un controllo intorno ai 40 anni, ripetendo i controlli con cadenza regolare, idealmente ogni 18 mesi, e soprattutto non rimandare i controlli quando ti accorgi di un abbassamento o comunque un cambiamento della vista.

Diamo un’occhiata… a come funziona la vista

Vediamo innanzitutto come è fatto l’occhio. Il cristallino è la piccola lente posta immediatamente dietro alla pupilla, ovvero al foro centrale dell’iride (il disco che da colore ai nostri occhi). Le immagini che attraversano il cristallino, grazie alla curvatura della lente, vengono messe a fuoco sulla retina, ossia la pellicola che riveste internamente l’occhio. Questa pellicola (proprio come quella fotografica) è in grado di “catturare” l’immagine e inviarla al nervo ottico e quindi al cervello, dove viene… stampata nella memoria.

Il cristallino è costituito da un materiale trasparente ed ha l’aspetto di una lente biconvessa, ossia curva sui due lati, come una comune lente d’ingrandimento. Ha un diametro di 1 centimetro ed è spessa appena 3-4 mm.

Prego, si “accomodi”

Normalmente, il cristallino è in grado di modificare la propria curvatura, a seconda della vicinanza o della lontananza dell’oggetto da osservare, affinché l’immagine venga proiettata esattamente sulla retina. Questo meccanismo è definito “accomodazione” e viene ottenuto grazie al fatto che il cristallino è collegato a una particolare struttura muscolare (chiamata muscolo ciliare) e perché è elastico. Il muscolo ciliare distende e fa appiattire il cristallino per osservare meglio gli oggetti lontani, oppure lo può ispessire per mettere a fuoco gli oggetti vicini. Se questo meccanismo non funziona, la proiezione dell’immagine convergerà in un punto troppo avanti o troppo dietro (come nel caso della presbiopia), rispetto alla retina, e la visione risulterà pertanto meno nitida.

Come compensare la presbiopia

La presbiopia può essere facilmente compensata con occhiali con lenti specifiche che favoriscono la messa a fuoco sulla retina.

Per compensare la presbiopia, gli strumenti più utilizzati sono:

  • Lenti monofocali per vicino: permettono una visione corretta per vicino, ma devono essere tolte per una corretta visione per lontano.
  • Lenti progressive: consentono di ottenere una visione nitida alle diverse distanze (lontane, vicine e intermedie) e di correggere nel contempo difetti visivi eventualmente presenti come miopia, astigmatismo o ipermetropia.
  • Lenti a contatto multifocali: consentono una visione nitida a tutte le distanze, vicino, intermedio e lontano. Possono essere utilizzate in alternativa agli occhiali.

Per definire la soluzione migliore è necessaria una valutazione personalizzata.
La scelta dipende infatti da diversi fattori, quali, per esempio: stile di vita della persona, entità della presbiopia, concomitanza di altri difetti visivi (miopia, ipermetropia, astigmatismo), aspettative della persona, adattabilità individuale al sistema compensativo adottato, aspetti estetici e psicologici.